Con i suoi oltre 70.000 studenti, la Monash University è la più grande università australiana. L’ateneo, riconosciuto come una delle migliori università al mondo, vanta una reputazione che attira numerosi studenti internazionali da oltre 170 nazioni. Nello Stato del Victoria, l’università è distribuita su quattro grandi campus con un totale di 150 edifici nell’area metropolitana di Melbourne.
La Monash University non è nota solo per l’eccellenza dei suoi laureati e del suo lavoro di ricerca, ma anche per il suo ambizioso impegno sociale. Con l’iniziativa “Net-Zero”, del valore di 135 milioni di dollari, l’università mira a rendere sostenibile il proprio consumo di energia elettrica. L’obiettivo del programma è quello di riuscire a rifornirsi completamente e autonomamente di energia rinnovabile a partire dal 2030.
Si tratta di un compito estremamente ambizioso, soprattutto se si considera che ogni giorno devono essere riforniti di elettricità oltre 40.000 visitatori, migliaia di stanze climatizzate e illuminate, 120 centri di calcolo, apparecchiature scientifiche di grandi dimensioni come gli scanner per le risonanze magnetiche e diverse colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
Nell’ambito dell’iniziativa “Net Zero” il primo passo dell’università è stato quello di massimizzare l’efficienza energetica dell’illuminazione e degli edifici, installando impianti fotovoltaici con una potenza totale di 2 MWp. Tuttavia, l’impianto non era ancora provvisto del fulcro di un sistema efficiente e autosufficiente: una soluzione di accumulo. Anche in questo caso, l’università ha deciso di intraprendere un percorso innovativo e ha raccolto fondi per un impianto pilota e di ricerca. L’impianto combinerà un Redox-Flow-System al vanadio da 900 kWh e una soluzione di accumulo di energia agli ioni di litio in una forma mai vista prima d’ora, al fine di creare un sistema ibrido che sarà situato nel cuore della micro-grid del campus.
Requisiti necessari di una soluzione per l’accumulo di energia:
I progettisti dell’università e di red T energy, l’azienda responsabile della realizzazione, hanno trovato la soluzione che stavano cercando proprio a Lutherstadt Wittenberg, in Germania. Qui l’azienda TESVOLT produce sistemi di accumulo agli ioni di litio per applicazioni industriali. La particolarità di questi accumulatori è un sofisticato sistema di bilanciamento che non garantisce solamente una lunga durata di vita delle celle, ma ottimizza anche i tempi di risposta della potenza erogata. Per il progetto della Monash è stato utilizzato il modello TS HV 70 con un contenuto energetico di 134,4 kWh e una potenza di scarica di 120 kW.
Il sistema di accumulo di energia della Monash University è attualmente il più grande sistema di accumulo di energia a valle del contatore in Australia. Siamo lieti di aver collaborato con TESVOLT a questo progetto pionieristico.
Scott McGregor, amministratore delegato di redT Energy
Il sistema di accumulo di energia ibrido è un componente fondamentale della micro-grid sviluppata nell’ambito della nostra iniziativa “Net Zero”, che ci consente di distribuire in modo più efficace l’energia rinnovabile in tutto il campus e di contribuire a raggiungere il nostro obiettivo di emissioni nette zero entro il 2030.
Scott Ferraro, direttore della “Net Zero Initiative” della Monash-University